mercoledì 6 aprile 2011

La mente umana



Quando parliamo di mente, comunemente parliamo delle funzioni superiori del cervello. Si tratta di capacità che giungono al connubio fra attività mentalistica e funzionalità del cervello che si esplicano nella plasticità. Mi riferisco alla plasticità dell'infante, che nella sua evoluzione diviene poi l 'individuo adulto che con il suo bagaglio di esperienze giunge ad essere un soggetto completo.
Fin dall'antichità la mente è stata oggetto di concettualizzazioni sempre in associazione col concetto di anima, in Grecia nominata psiché e in India jivatman. Nel mondo greco concettualizzazioni della mente-anima risalgono a Platone, ad Aristotele e ad altri filosofi dell’Antica Grecia. Tali teorie prescientifiche sono focalizzate sulla relazione tra mente ed anima (intesa come essenza sovrannaturale presente in ogni uomo). Tra il XVII e il XVIII secolo sono state avanzate numerose teorie parziali sulla mente da parte di Cartesio e di Locke, ma solo dalla metà del XIX secolo nascono teorie più esaustive in riferimento ai primi studi approfonditi sulla struttura del cervello. Dalla fine del XIX secolo gli studi sulla mente hanno avuto un incremento notevole che prosegue a tutt'oggi. Da ricordare, oltre agli studi di psicologia sperimentale, quelli propriamente psicanalitici e terapeutici nati con Freud. Vere e proprie teorie sulla mente incominciano a profilarsi dalla metà del XX secolo e sono tutte, più o meno, implicanti i dati emersi sulla struttura del cervello e la sua comprensione scientifica. Talvolta il concetto di mente è stato utilizzato più o meno come sinonimo di coscienza.
Un accenno ad una canzone dal testo esplicativo di Max Gazze' LA MENTE DELL'UOMO:


Confluisce l'energia
ma forse è ancora troppo presto
quando la superficie dell'uomo è come una scorza
e in fondo non penetra altro che un'illusione di conoscenza
che appare sotto lo sforzo della lampadina

Pensiamo poco e piano
siamo tarli nella mente
persi sotto un Dio prudente
che spaventa da lontano

L'inevitabile duello tra girare la vite dolcemente
o battere il chiodo con il martello
minatori dei ricordi immarsi in un vociare cauto
la mente dell'uomo

Pensiamo poco e piano
siamo tarli nella mente
persi sotto un Dio prudente
che spaventa da lontano

I miei passi senza impronta
non calpestano il sentiero
sognando in bianco e nero
tutto il resto qui non conta

La mente dell'uomo

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