Cosa rappresenta per voi la felicità? Credete di essere felici?
La vostra gioia è il vostro dispiacere smascherato.
E lo stesso pozzo dal quale si leva il vostro riso,
è stato sovente colmato dalle vostre lacrime.
E come potrebbe essere altrimenti?
Quanto più il dolore incide in profondità nel vostro essere,
tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa coppa
che è stata scottata nel forno del vasaio?
E il liuto che calma il vostro spirito non è forse
il legno stesso scavato dai coltelli?
Quando siete felici guardate nelle profondità del vostro cuore
e scoprirete che ciò che ora vi sta dando gioia è soltanto
ciò che prima vi ha dato dispiacere.
Quando siete addolorati guardate nuovamente nel vostro cuore
e vedrete che in verità voi state piangendo per ciò
che prima era la vostra delizia.
Alcuni di voi dicono: “La gioia è superiore al dolore,”
e altri dicono: “No, il dolore è superiore.”
Ma io vi dico che essi sono inseparabili.
Giungono insieme e quando uno siede con voi alla vostra mensa,
ricordatevi che l’altro giace addormentato sul vostro letto.
In verità siete sospesi tra dolore e gioia come bilance.
Solo quando siete vuoti siete immobili ed equilibrati.
Quando il tesoriere vi solleva per pesare l’oro e l’argento,
la vostra gioia o il vostro dolore devono necessariamente alzarsi o cadere.
Tratto dal libro di Kahlil Gibran, Il Profeta
E lo stesso pozzo dal quale si leva il vostro riso,
è stato sovente colmato dalle vostre lacrime.
E come potrebbe essere altrimenti?
Quanto più il dolore incide in profondità nel vostro essere,
tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa coppa
che è stata scottata nel forno del vasaio?
E il liuto che calma il vostro spirito non è forse
il legno stesso scavato dai coltelli?
Quando siete felici guardate nelle profondità del vostro cuore
e scoprirete che ciò che ora vi sta dando gioia è soltanto
ciò che prima vi ha dato dispiacere.
Quando siete addolorati guardate nuovamente nel vostro cuore
e vedrete che in verità voi state piangendo per ciò
che prima era la vostra delizia.
Alcuni di voi dicono: “La gioia è superiore al dolore,”
e altri dicono: “No, il dolore è superiore.”
Ma io vi dico che essi sono inseparabili.
Giungono insieme e quando uno siede con voi alla vostra mensa,
ricordatevi che l’altro giace addormentato sul vostro letto.
In verità siete sospesi tra dolore e gioia come bilance.
Solo quando siete vuoti siete immobili ed equilibrati.
Quando il tesoriere vi solleva per pesare l’oro e l’argento,
la vostra gioia o il vostro dolore devono necessariamente alzarsi o cadere.
Tratto dal libro di Kahlil Gibran, Il Profeta
La felicità esiste, non è continua, ma formata da piccoli attimi di gioia.
RispondiEliminaLa felicità sta nella completezza della propria vita, nel riuscire cioè a soddisfare i nostri bisogni di amore, di realizzazione professionale, di stima, di autostima e di piacere, nel rispetto degli altri e dei propri principi morali.
RispondiEliminaLa poesia di Gibran coglie un aspetto centrale del discorso, e dà una riposta importante e bella: gioia e dolore sono inseparabili, sono due ospiti presenti insieme e si alternano, o due piatti di una bilancia. Splendido il finale!!!
Sono d'accordo, la felicità ed il dolore riposano in uno stesso contenitore. A volte sono mischiate tra loro; più di rado si separano e uno dei due viene a galla.
RispondiEliminaQuanto più il dolore incide in profondità nel vostro essere, tanta più gioia potrete contenere. E' vero... verissimo!!!! grazie per aver condiviso con noi tanta saggezza... :) ti abbraccio!
RispondiEliminainteressante..........passavo di qua....e lascio un saluto.
RispondiEliminafelicità è forse un attimo, quando si relaizza qualcosa che ci fa stare bene, a volte dura un attimo, forse non ce ne rendiamo mai veramente conto...
RispondiEliminapiù razionalmente per me felicità equivale alla tranquillità, difficile da raggiungere, comunque vale la pena lottare per conquistarla, almenos econdo me.
poi ammettere di essere felcii oggi è un po' come dire di ammettere die ssere dei grandi idioti o degli immensi egoisti.
Non si può essere felici mentre il mondo cade a pezzi.
La felicita' è troppo difficile da raggiungere, a volte è propio una chimaera,
RispondiEliminaun animale fantastico.
A me basterebbe avere solo un bricciolo di serenita',semplice sentimeto per sentirsi bene e vivere bene a contatto con il mondo.
Auguro a tutti voi di provarla.
"poesieinsmalto"
fantastico post complimenti
RispondiEliminaA volte Gibran lo trovo troppo criptico...
RispondiEliminaquesto è il mio periodo NO HAPPINESS
RispondiEliminaDavvero un magnifico libro!L'edizione che ho io (Oscar Mondadori)è molto fiabesca!^^ PR
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