lunedì 30 maggio 2011

Alessandro Baricco - Oceano Mare

Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è,
tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela,
io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.

Alessandro Baricco, Oceano Mare



domenica 29 maggio 2011

Erich Fromm - un suo pensiero

"Coloro che inconsciamente disperano ma indossano la maschera dell'ottimismo non è detto che siano saggi; ma coloro che non hanno rinunciato alla speranza possono riuscire soltanto a patto di mostrarsi tenaci realisti, di far gettito di tutte le illusioni e di valutare appieno le difficoltà. Questa lucidità mentale costituisce l'elemento che distingue gli "utopisti" presenti a se stessi e gli "utopisti" che sognano ad occhi aperti."
(Erich Fromm)


  E voi? Cosa ne pensate?

mercoledì 25 maggio 2011

Stand by me- Stagioni diverse Stephen King

Ciao a tutti! Oggi per caso mi sono ritrovata fra le mai un libro che ho apprezzo moltissimo qualche anno fa. Leggendolo non ho potuto non provare forti emozioni nel leggere queste parole. Stephen King è uno dei mie scrittori preferiti, mi ricorda una fase molto particolare della mia adolescenza, quella in cui stavo crescendo e pian piano diventando donna. Lo scrittore non solo è riconosciuto come un mago del thriller horror ma in questi versi si rispecchia come un vero e proprio poeta che riesce a suggellare con semplici ma ricche parole tutto cio' che accade nella vita di ognuno di noi. Appunto: LE STAGIONI DIVERSE...Buona lettura. E' un testo che vi consiglio ed un piccolo stralcio di Stand by me...
"Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perchè le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è più di questo vero?. Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via . E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perchè vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore secondo me, quando il segreto rimane chiuso dentro non
per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare."

( Stephen King )



(Esiste anche il film Stand by me - Le ali della libertà)

martedì 24 maggio 2011

Paolo Crepet -Lettera a una bambina

Se mi chiedessero di scrivere una lettera a una bambina che sta per nascere, lo farei così.
Cosa hai sentito finora del mondo attraverso l'acqua e la pelle tesa della pancia di mamma? Cosa ti hanno detto le tue orecchie imperfette delle nostre paure? Riusciremo a volerti senza riempire il tuo spazio di parole, inviti, divieti? Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi, a rispettare la tua crescita senza gravarla di sensi di colpa e di affanni? Riusciremo a stringerti senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica o ricatto di affetto? Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni-segnali a volte sfacciati delle nostre assenze ma di attenzione. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coerenza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita. Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire i vuoti, né pietire uno sguardo o um'ora d'amore. Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia. Adora la tua inquietudine finché avrai forza e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, sopratutto i più pavidi e vulnerabili. Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio per curiosità, rispetta anche la loro paura eccessiva. Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte. E tu allora porterai quell'amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima.
Paolo Crepet

Reputo questa lettera ricca di segnali che indicano quanto sia grande l'amore che si voglia donare a chi sta per nascere , poter riuscire a donare tutto cio' di cui si ha bisogno senza ledere i sacri momenti della gioventu'...

Il Narcisismo

Salve a tutti, oggi vi voglio introdurre l'argomento caratteristico della personalità patologica, quale il NARCISISMO. Riferendoci ad esso non possiamo non fare riferimento al saggio di Sigmund Freud, Introduzione al Narcisismo.Il saggio consta di tre capitoli in cui il medico viennese presenta lo stadio narcisistico, derivando il termine dalla leggenda di Narciso, come una fase evolutiva della libido sessuale, a cavallo tra la fase sadico-anale e quella più propriamente oggettuale. Secondo Freud in questo stadio la libido prende come primo oggetto l'Io stesso del bambino e solo in un momento successivo questo investimento libidico si rivolgerà invece ad un oggetto esterno. Sempre in questo volume l'autore introduce l'importante concetto di ideale dell'Io, concetto che negli anni seguenti porterà alla definizione freudiana del Super-io.
il narcisismo come il "completamento libidico dell'egoismo della pulsione di autoconservazione dell'uomo", non dunque come una perversione ma come un carattere appartenente in maniera diversa a tutti gli uomini e mai del tutto superato. Secondo il medico viennese l'interesse per lo stadio narcisistico risiede nella particolare forma di alcune psicosi in cui l'Io del malato sembra essere di fatto il centro della corrente libidica: il paziente perde ogni interesse verso l'esterno rivolgendo a sé stesso la propria corrente libidica oggettuale, dando così forma a sovrainvestimenti dell'Io che sfociano ad esempio nelle manie di grandezza.
secondo Freud è quanto avviene nelle parafrenie (schizofrenia e dementia praecox), a dispetto invece delle nevrosi ossessive in cui l'interesse verso l'esterno è confermato dalle fantasie del malato. Freud inoltre individua questa fase anche nel comportamento del bambino quando assume sé stesso a centro del mondo, nella sua onnipotenza dei pensieri e nelle credenze superstiziose degli uomini primitivi (vedi: Totem e Tabù).
Nel secondo capitolo Freud tratta diffusamente delle pulsioni dell'Io, della libido oggettuale e della libido dell'Io, in contrapposizione alle teorie di Jung che tendevano ad unificare queste pulsioni in un'unica energia psichica. Sempre in questo capitolo Freud esemplifica il comportamento narcisistico nei casi della vita amorosa degli uomini, della malattia e perfino dell'ipocondria, quando un organo "eccitato" diviene in qualche modo erogeno e suscettibile di investimento libidico. I pericoli a cui si va incontro durante la fase narcisistica sono secondo Freud l'angoscia dovuta al complesso di evirazione e alcuni casi di omosessualità, in cui l'oggetto amato rappresenta ancora un'immagine di sé stessi.
Nell'ultimo capitolo Freud, tenendo ferma la distinzione tra libido oggettuale e libido dell'Io,si interroga sul destino di quest'ultima, arrivando a supporre che essa vada a sostenere un ideale che l'Io ha di sé. Nell'età adulta dunque una parte della corrente narcisistica si indirizza non più all'Io ma al suo ideale, ideale a cui Freud riconosce la dignità di istanza psichica e coscienza morale. L'esistenza di questo ideale sarebbe inoltre condizione della rimozione di pulsioni e pensieri, nonché della censura onirica e della sensazione del "sentirsi osservati" riportata dai nevrotici. Nell'ultima parte del libro l'autore segue la genesi dell'ideale dell'io, la dinamica degli investimenti libidici (in particolare nella vita amorosa), e sottolinea l'importanza dell'ideale dell'Io nella comprensione della psicologia delle masse, tema che Freud affronterà compiutamente nel successivo saggio Psicologia delle masse e analisi dell'Io.

(www.wikipedia.it)
Guardate questa immagine, esplicita perfettamente il concetto :)
BUONA NAVIGAZIONE A TUTTI!

domenica 22 maggio 2011

Ciao a tutti!Questa mattina dal tempo uggioso, iìmi ha dettato di scrivere un altro post, questa volta voglio parlare di una tematica particolare : la METEREOPATIA!
Il soggetto meteorosensibile è quella persona che, per fattori costituzionali o acquisiti, ha una particolare labilità a contrarre la meteoropatia, patologia stimolata dalle variazioni climatiche. La sintomatologia meteoropatica, scatenata dai cambiamenti bruschi delle condizioni del tempo, ha una insorgenza acuta, una frequente anticipazione (nel senso che l'individuo interessato incomincia a soffrire prima che si realizzino i mutamenti climatici), e una rapida attenuazione o scomparsa con il cessare della condizione scatenante o con il subentrare di una condizione ambientale opposta. Posso dire, però, che a tutt'oggi non si hanno sicuri elementi che permettano di identificare una particolare personalità con la meteorolabilità. Il malato in genere è meteorosensibile, possono esserlo sia l'anziano che il bambino, e le condizioni stressanti determinano una predisposizione a questo tipo di sofferenza. Intensi e soprattutto bruschi squilibri atmosferici possono esplicare un'azione aggressiva nell'organismo umano, al punto da provocare in soggetti predisposti uno shock meteorologico. Le più note meteoropatie sono le ANEMOPATIE , come la sindrome dello scirocco, la sindrome del vento dell'est, la sindrome del Fhon, la sindrome del vento del sud e la sindrome del vento del deserto ; le SINDROMI DEI PERIODI TEMPORALESCHI, e le SINDROMI DEL FRONTE CICLONICO. Si parla poi di SINDROME METEOROPATICA SECONDARIA quando si configura un aggravamento acuto di malattie croniche infiammatorie o degenerative, come conseguenza di bruschi cambiamenti del clima: faccio riferimento alle crisi di difficoltà respiratoria negli asmatici e alle coliche epatiche o renali nei calcolotici.

Ogni organo o apparato che sia già cronicamente ammalato può essere bersaglio di manifestazioni meteoropatiche. In un substrato organico labile, il meccanismo di autoregolazione non è sempre in grado di fronteggiare il brusco variare delle condizioni ambientali e la gravità degli eventi patologici che ne scaturiscono è variabile: da un semplice stato di malessere generale a morte improvvisa. In modo particolare  sono colpiti il SISTEMA NERVOSO, L'APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO E L'APPARATO RESPIRATORIO. Nel soggetto sano, in genere, alcune ore prima della comparsa dei mutamenti climatici possono presentarsi irrequietezza, irritabilità, insonnia, abnorme reattività a modesti stimoli esterni; con il sopraggiungere dello stress meteorologico si accusa debolezza, apatia, depressione o iperattività. I soggetti già malati peggiorano. La fase PRODROMICA, che si manifesta ore o giorni prima della perturbazione atmosferica, è causata dall'aumento degli ioni positivi nell'aria e si caratterizza per una serie di alterazioni funzionali respiratorie e per uno stato di ipereccitabilità neuropsichica.

La fase della SOFFERENZA VERA E PROPRIA si configura con uno stato di indebolimento, abbassamento della pressione arteriosa e , generalmente, depressione neuropsichica. I cambiamenti di temperatura, di pressione barometrica o del tasso di umidità possono essere all'origine della malattia. Nella fase della sindrome vera e propria si osserva una diminuita escrezione urinaria di catecolamine, come l'adrenalina e la noradrenalina, che sta a significare una insufficienza corticosurrenale, quindi una ridotta capacità di rispondere agli stress. Ancora, il soggetto meteoropatico può riferire cefalea, edemi, palpitazioni, vampate di calore, brividi, aumento della  sudorazione, manifestazioni allergiche, sordità parziale, disturbi provocati dalla luce, aumento della quantità di urina prodotta, difficoltà nel movimento, difficoltà alla concentrazione, stato confusionale, debolezza generale e astenia muscolare, dovute anche alla tendenza all' ipoglicemia, cioè alla riduzione del tasso di zuccheri nel sangue.  







E voi cosa ne pensate? Il tempo, le condizioni atmosferiche, possono interferire con il nostro sistema nervoso e condizionarci?

sabato 21 maggio 2011

Raffaele Morelli : un suo pensiero sulla VITA




Essere spontanei e naturali. Facciamo spesso, appena possiamo, le cose che ci piacciono, che ci coinvolgono. E stiamo alla larga da tutte quelle persone che invadono il nostro spazio, che ci costringono ad una vita piatta e spenta.
Oggi lo dicono anche le ultime ricerche sul cervello che dobbiamo uscire dai binari troppo stretti del quotidiano.
Il vero antidoto è dare spazio alle novità, intraprendere nuovi progetti: insomma far diventare la propria vita di tutti i giorni un'avventura.
 Raffaele Morelli

EE voi? Cosa ne pensate?Come vedete la vostra vita?

sabato 14 maggio 2011

Oriana Fallaci-

"Ma il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente"

(Oriana Fallaci)
 Voi cosa ne pensate?
Il mio libreo preferito di Oriana Fallaci è " La forza della ragione" da leggere!

lunedì 9 maggio 2011

Veronica decide di morire- Paulo Coelho

"Odiò tutto ciò che le fu possibile in quel momento. Odiò se stessa, il mondo, la sedia che le stava davanti, il termosifone rotto in uno dei corridoi, le persone perfette, i criminali. Era ricoverata in una clinica per malattie mentali e poteva provare sentimenti che gli esseri umani nascondono anche a se stessi: perché tutti siamo educati soltanto per amare, per accettare, per tentare di scovare una via d'uscita, per evitare il conflitto. Veronika odiava tutto, ma principalmente il modo in cui aveva vissuto: senza mai scoprire le centinaia di altre Veronike che dimoravano dentro di lei e che erano interessanti, folli, curiose, coraggiose, audaci."


"La follia è l'incapacità di comunicare le tue idee. È come se fossi in un paese straniero: vedi tutto, comprendi tutto quello che succede intorno a te, ma sei incapace di spiegarti e di essere aiutata, perché non capisci la lingua."




Veronika chinò il capo:
"Non ti devi vergognare di essere amato. Ti chiedo soltanto di permettermi di amarti, di suonare ancora il pianoforte per te ancora una sera, se ne avrò le forze. In cambio, vorrei solo una cosa: se sentirai qualcuno dire cje sto morendo corri all'infermeria dimodoché possa realizzare il mio desiderio".
Eduard rimase in silenzio per lungo tempo, e Veronika pensò che fosse sprofondato nel suo mondo, dal quale non sarebbe riemerso tanto presto. A un tratto guardando le montagne al di la dei muri di cinta di Villette, Eduard disse
"Se vuoi uscire ti accompagno. Dammi solo il tempo di prendere i vestiti e i soldi. Usciamo insieme!"
"Non durerà molto lo sai bene."
Eduard non rispose. Rientrò. Qualche momento dopo, tornò con gli abiti.
"Durerà un eternità, Veronika. Più di tutti i giorni e di tutte le notti che ho trascorso qui dentro, tentando di dimenticare le visioni del Paradiso. Le avevo quasi scordate ma sembra che adesso stiano tornando."
"Andiamo. I folli commettono sempre le follie."

giovedì 5 maggio 2011

Rapporti umani si sanno gestire?

Ciao a tutti!
Oggi riflettevo sulla tematica dei rapporti umani. Pensandoci e riflettendo e' di fondamentale importanza condurre regolarmente ed avere una equilibrata e normale vita sociale.
Purtroppo oggigiorno accade di non riuscire a gestire bene i rapporti dovuto allo stress, alle incomprensioni e alla vita frenetica.
Nonostante cio' non bisogna dimenticare come siano di fondamentale importanza le amicizie, i rapporti amorosi e i rapporti genitoriali.
Queste componenti determinano in maniera culminante la personalità , il carattere di ognuno di noi. Domandiamo come mai a volte, trascuriamo qualcuno o qualcosa, diamo piu' importanza ad alcune dinamiche piuttosto che a delle altre fondamentali. Tutto cio' è determinato dal nostro modo di percepire il mondo, la vita, la realtà. Il nostro punto di vista, la nostra visione determina e condiziona tutta la nostra esistenza, il nostro percorso vitale e i rapporti interpersonali, la nostra socialità.


Voi cosa ne pensate?!

mercoledì 4 maggio 2011

La cura - Franco Battiato

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te






Quante volte, ascoltando questo canzone, queste magiche parole non ci sovviene la persona o le persone che vorremmo aiutare rendere migliori ? 
Un testo come questo non puo' che suscitare forti emozioni e qui ritorniamo al tema del sentimento che abbraccia tutti noi.
Voi cosa ne pensate?

martedì 3 maggio 2011

La tristezza, è un'agonia?

La tristezza è un'emozione contraria alla gioia e alla felicità. Essa può essere provata in condizioni normali, durante la vita di tutti i giorni, oppure a causa di un evento particolarmente drammatico, come una perdita o un lutto.
Il momento della tristezza rappresenta l'incontro tra il desiderio e i suoi limiti propri. Non è l'esterno che in qualche modo delimita il desiderio, bensì questi limiti sono costitutivi del desiderio stesso. Accettare la propria limitatezza aiuta in qualche modo a superare la tristezza.
Questo sentimento è proprio soprattutto degli artisti, che cercano continuamente di superare sé stessi. Molti pittori, poeti, musicisti hanno prodotto le loro migliori opere in momenti di grande tristezza e malinconia (per inciso, Tristezza - o Tristesse - è il titolo della romanza tratta dallo Studio Op. 10 n. 3 per pianoforte di Frédéric Chopin).
La tristezza è un sentimento fisiologico se limitato ad occasioni circoscritte. Se questa situazione perdura per lunghi periodi si parla di depressione.
È il sentimento che si prova quando si perde una persona cara.
La tristezza non è direttamente collegabile alla depressione, può essere intesa come l'inizio di un male fisico e mentale quale la depressione, per questo non è da sottovalutare. La tristezza può essere anche portata dall'insoddisfazione o dal non aver effettuato o portato avanti nella propria vita scelte e decisioni significative.

(www.wikipedia.it)