giovedì 30 giugno 2011

Salute e benessere

Russare

Il russare rovina la materia grigia e la memoria. Diversi studi, fanno emergere che le donne e gli uomini soffrono di apnee ostruttive nel sonno. Il riposo e quello di chi condivide con loro il letto è spesso interrotto da difficoltà respiratorie che si manifestano con un forte russamento. Il russare oltre a danneggiare l'intesa di coppia, provoca danni alla materia cerebrale detta "grigia". Pertanto le apnee notturne implicano l'incapacità di ricordare .rendendo debole la memoria sia a breve termine che a lungo termine. Se coloro che ne soffrono vengono trattati con una ventilazione nasale ,la situazione migliora.

E voi? Ne soffrite?

martedì 28 giugno 2011

Il Disturbo Bipolare

Salve a tutti, oggi voglio illustrarvi una patologia che è molto diffusa nel nostro paese e pere cio' devo prima di tutto parlarvi in modo generale del Disturbo Bipolare.
Secondo gli studi statistici emerge che una persona su due è colpita dal disturbo bipolare. InItalia soffre di questo problema circa un milione di persone.
Caratteristica fondamentale del disturbo, è l'umore altalenante con periodi di depressione e momenti di iperattività definiti prettamente maniacali.
Parlando di questo disturbo, bisogna prendere in considerazione le due diverse forme che possono caratterizzare questa malattia.
Disturbo Bipolare di I Tipo, è caratterizzato da episodi maniacali ricorrenti e da episodi depressivi.
Disturbo Bipolare di II Tipo, gli episodi maniacali sono ricorrenti ma lievi e per questo possono passare inosservati . Le fasi depressive sono caratteristiche e questo disturbo rischia di essere confuso con la depressione maggiore.
Secondo gli studi svolti, questo disturbo colpisce i piu' giovani.A parere degli esperti riuniti a Innopsy 2011 ,il malato tipico di disturbo bipolare e' un ragazzo socievole e con una vita normale che improvvisamente si immobilizza a letto e non ha piu' energie per alzarsi. Soffre di insonnia, alterna momenti espansivi ad altri di instabilità emotiva. Va bene a scuola ,ha una sessualità promiscua ma poi ricade nella immobilità. Il disturbo bipolare è frequente soprattutto tra i giovani e l'età media di comparsa è intorno ai 21 anni. Si manifesta sia negli uomini che nelle donne anche se alcuni fattori ormonali possono modificare il percorso della malattia. Nelle donne sono piu' frequenti gli episodi depressivi.
Arrivare alla diagnosi del disturbo è difficile. L'esame piu' mirato per individuare la sua presenza è la PET.




I farmaci


La cura piu' diffusa è a base di quetiapina,un antipsicotico che si è dimostrato efficace. Esso agisce nelle fasi maniacali e la norquetiapina agisce da antidepressivo controllando i livelli di serotonina e noradrenalina. Si puo' ricorrere anche a stabilizzatori dell'umore come i sali di litio ed antiepilettici come il valproato di sodio associati agli antidepressivi.

lunedì 27 giugno 2011

Ciao a tutti, a breve sara' disponibile la sezione SALUTE dove saranno presenti i pareri di medici ,psichiatri ,psicologi riguardo le diverse tematiche e problematiche psicologiche.In attesa di cio' vi auguro una buona giornata!

venerdì 24 giugno 2011

I vuoti di memoria

La memoria è riconosciuta cone una funzione el cervello ed è il Serbatoio dei ricordi. Tutto viene catalogato attraverso dei codici  come la temporalità ad esempio. La memoria  concerne, la capacità di immagazzinare informazioni di ogni tipo recuperandole poi al momento del bisogno. Si parla di due tipi di memoria, MEMORIA A LUNGO TERMINE, MEMORIA A BREVE TERMINE. Nella prima si trovano tutte le informazioni necessarie che servono per vivere ,lavorare, relazionarsi con gli altri. Pertanto i dati possono essere trattenuti anche per tutta la vita. Mentre per la memoria a breve termine, è molto limitata e si occupa di conservare per poco tempo le informazioni di secondaria importanza.


La Ripetizione


Essa è una componente importante in quanto permette il trasferimento dei dati dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Si occupa della funzione di trasferimento il SISTEMA LIMBICO.La CORTECCIA invece si occupa di ordinare, interpretare,elaborare,usare i dati immagazzinati.

I VUOTI DI MEMORIA

Questi vuoti vengono propriamente chiamati AMNESIE. Le amnesie sono delle "falle" del sistema .
C'è un fattore che puo' influire nella loro comparsa, come la mancanza di concentrazione che puo' dipendere da interferenze esterne o da uno affaticamento mentale e fisico.Parlando invece delle Amnesie Gravi, che hanno la meglio sull'istinto di protezione di se stessi o della prole , potrebbero spiegarsi con una alterazione del cervello di natura organica come la presenza di una malattia.

Lo Stress

Esso determina una componente che puo' influire nell'incorrere di processi amnesici,pertanto vi sono alcuni parametri da seguire come:
-Dormire per un tempo sufficiente ed alzarsi riposati;
-Obbligarsi a concentrarsi su quello che si sta facendo;
-Quando ci si sente stanchi, riposarsi.



martedì 21 giugno 2011

Oriana Fallaci -Il dolore dell'anima

Incredibile come il dolore dell'anima non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto-barellieri-il-plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore pezzi e sei così disperato che non ti riesce aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare.
Oriana Fallaci 

sabato 18 giugno 2011

IL "Male Oscuro"...

Quando ci ritroviamoa a parlare del Male Oscuro, stiamo parlando del cosi diffuso sintomo della Depressione. Essa non è solo una condizione temporanea ma una vera e propria patologia che a volte viene trascurata . Capita di dire "Oggi mi sento depresso"..Eppure quel sentimento, quello stato d'animo sembra accompagnare l'individuo per tutta la giornata e in tutte le circostanze debilitando le normali funzioni della vita quotidiana, l'andare al lavoro, vedere un fil al cinema,ecc.Questo male, quello che non si riesce a vedere ma che c'è, che si insidia quando neanche lo vediamo , porta ad un autoconvinzione di non sentirsi parte del tutto ma di sentirsi estraniati dalla realtà e inutili non facendo parte di essa.
Sin dai tempi piu' antichi si è parlato di depressione indentificandola come Male Oscuro, Ora, la Depressione è risconosciuta anche nel DSM IV.
Vi voglio parlare di un'ironia nei riguardi di una vita particolare che ci descrive lo scrittore Berto nella sua opera.
L’ironia caratterizza le pagine de “Il male oscuro”, Berto ride e ci fa ridere di se’ e delle proprie disgrazie, ma l’amarezza resta in fondo ad ogni frase. Ancora oggi il romanzo riletto attentamente offre interessanti spunti di riflessione. e’ il primo vero e proprio romanzo psicoanalitico italiano, e se irride la disciplina freudiana, la fa anche conoscere in anni in cui essa era pressoche’ ignota non solo al grosso pubblico ma anche a gran parte degli intellettuali. Il male oscuro e’ probabilmente il piu’ attuale dei romanzi di Giuseppe Berto.


E' un libro da leggere!

venerdì 17 giugno 2011

Emozioni: In cosa si caratterizzano

Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi.

In termini evolutivi, o darwiniani, la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell'individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza, reazione che non utilizzi cioè processi cognitivi ed elaborazione cosciente.

Le emozioni rivestono anche una funzione relazionale (comunicazione agli altri delle proprie reazioni psicofisiologiche) e una funzione autoregolativa (comprensione delle proprie modificazioni psicofisiologiche). Si differenziano quindi dai sentimenti e dagli stati d'animo.
 Secondo la teoria centrale di Cannon-Bard, lo stimolo emotigeno, che può essere un evento, una scena, un'espressione del volto o un particolare tono di voce, viene elaborato in prima istanza dai centri sottocorticali dell'encefalo, in particolare l'amigdala che riceve l'informazione direttamente dai nuclei posteriori del talamo (via talamica o sottocorticale) e provoca una prima reazione autonomica e neuroendocrina con la funzione di mettere in allerta l'organismo. In questa fase l'emozione determina quindi diverse modificazioni somatiche, come ad esempio la variazione delle pulsazioni cardiache, l'aumento o la diminuzione della sudorazione, l'accelerazione del ritmo respiratorio, l'aumento o il rilassamento della tensione muscolare.
Lo stimolo emotigeno viene contemporaneamente inviato dal talamo alle cortecce associative, dove viene elaborato in maniera più lenta ma più raffinata; a questo punto, secondo la valutazione, viene emessa un tipo di risposta considerata più adeguata alla situazione, soprattutto in riferimento alle "regole di esibizione" che appartengono al proprio ambiente culturale. Le emozioni, quindi, inizialmente sono inconsapevoli; solo in un secondo momento noi "proviamo" l'emozione, abbiamo cioè un sentimento. Normalmente l'individuo che prova una emozione diventa cosciente delle proprie modificazioni somatiche (si rende conto di avere le mani sudate, il battito cardiaco accelerato, etc.) ed applica un nome a queste variazioni psicofisiologiche ("paura", "gioia", "disgusto", ecc.).
Si possono tuttavia avere delle reazioni emotive, delle quali però si è inconsapevoli, anche in assenza di modificazioni psicofisiologiche, come è stato proposto dal neuropsicologo Antonio Damasio, attraverso i circuiti del "come se". Si può inoltre avere una reazione psicofisiologica ma non essere in grado di connotarla con una etichetta cognitiva, come nel caso dell'alessitimia.

(www.wikipedia.it)

Classificazione delle emozioni


Le emozioni primarie, secondo una recente definizione di Robert Plutchik sono otto, divise in quattro coppie:


Altri autori hanno tuttavia proposto una diversa suddivisione.

Secondo vari autori, dalla combinazione delle emozioni primarie derivano le altre (secondarie o complesse):




Il sistema limbico, costituito da una rete di neuroni che collegano l’ipotalamo alla corteccia cerebrale, può considerarsi la parte viscerale del cervello, la sede delle emozioni e delle sensazioni e del meccanismo di regolazione delle stesse. In particolare questa area è responsabile nel bambino degli aspetti relativi a meccanismi di ricompensa-eccitamento e antagonismo-inibizione. L’amigdala che si trova nel sistema libico è una struttura antica dal punto di vista evolutivo, essa riceve le informazioni sensoriali dal talamo e controlla molte manifestazioni emotive come paura, rabbia e aggressività che vengono trasmesse ai diversi organi del corpo determinando le manifestazioni somatiche delle emozioni ( pallore dovuto alla paura o rossore per la vergogna). Le emozioni sono strettamente collegate alla memoria perché riescono a fissare avvenimenti e situazioni che altrimenti sarebbero dimenticati. Le situazioni di stress e traumi infantili lasciano tracce permanenti nell’adulto che manifesta, nel corso della sua vita, una forte reattività di fronte a particolari situazioni critiche che lo hanno coinvolto sul piano emozionale.

lunedì 13 giugno 2011

Il pentimento


Il guerriero della luce conosce una vecchia espressione popolare che dice: "Se il pentimento uccidesse…" E sa che il pentimento uccide davvero: corrode lentamente l'anima di chi ha fatto qualcosa di sbagliato, e conduce all'autodistruzione. Il guerriero non vuole morire in questa maniera. Quando agisce con perversità o cattiveria, poiché anch'egli è un uomo pieno di difetti, non si vergogna di chiedere perdono. Se gli è ancora possibile, concentra ogni suo sforzo per riparare al male che ha fatto. Se colui che ha colpito è morto, fa del bene a un estraneo, e offre questa buona intenzione all'anima di colui che ha ferito. Un guerriero della luce non si pente, perché il pentimento uccide. Egli si umilia, e rimedia al male che ha causato.



  
Voi cosa pensate del Pentimento? Vi è mai capitato di esservi pentiti di qualcosa?



(Paulo Coelho - IL GUERRIERO DELLA LUCE)

giovedì 9 giugno 2011

Il tatuaggio





Eccoli li, quel segno indelebile sulla pelle che racchiude e nasconde in se un significato, un ricordo, una persona, un evento, una forza. Quante cose cela dietro di se un tatuaggio ? Che sia un disegno inventato, una iniziale di un nome, un simbolino o un animale, cosa significa per chi lo porta sulla propria pelle? 
Quando decisi di fare il mio tatuaggio riusci' a stupirmi di me stessa , proprio perchè ho sempre odiato questi "disegni" sulla pelle. Quando decisi di tatuarmi la schiena al centro proprio sotto il collo, non ero sola. Infatti quel giorno mi fecero compagnia, il mio ragazzo e una mia amica. Il mio tatuaggio raffigura una farfalla elegante secondo me non colorato , ma solo in nero e proprio giu' una iniziale. Sapere di averlo sulla propria pelle , non solo ha un grande significato per me ma è come una forza invisibile che mi accompagna. Che sia suggestione o convinzione, questo segno è proprio sulle mie spalle e ormai fa parte di me, della mia vita, del mio essere. Anche la posizione in cui si disegn aun tatuaggio è importante.Proprio perchè si sceglie se farlo in un posto in cui lo si vede sempre oppure dove non si ha occasione di vederlo spesso. 
E voi? Avete un tatuaggio? Li amate? Li odiate? Cosa ne pensate? Date libero sfogo ai vostri pareri..Vi aspetto qui.. su psicologicamente..!!!

lunedì 6 giugno 2011

Ma in fondo cos'è la follia?!




Qualcuno diceva che... " La follia è la virtu' dei geni"

"Nasciamo tutti quanti matti. Qualcuno lo rimane." (Aspettando Godot- Samuel Beckett)

Senza il condimento della follia non può esistere piacere alcuno.
Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia, 1509
La follia è nei singoli qualcosa di raro − ma nei gruppi, nei partiti, nei popoli, nelle epoche è la regola.
Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male, 1886
 
Tutti siamo costretti, per rendere sopportabile la realtà, a tenere viva in noi qualche piccola follia.
Marcel Proust, All'ombra delle fanciulle in fiore, 1919
 

E io concludo dicendo che... " E' tutto un equilibrio sopra la follia"...Siamo tutti un po' folli. Gioiamo di piccolezze e di particolari. Ridiamo a volte senza motivo solo per il gusto di farlo, per sentirci la mente libera da ogni turbamento. Un costante EQUILIBRIO AL DI SOPRA DELLA FOLLIA..i matti non esistono..Il matto è chi non ha paura del giudizio altrui, non si vergogna e non ha inibizioni , non si nasconde dietro falsi perchè ma dice direttamente la verità dura e cruda per come si trova. Della vita bisogna amare ogni grande piccola follia...

E voi? Cosa ne pensate?

Felicità? Una canzone per sognare

Mi sono alzato
mi son vestito
e sono uscito solo solo per la strada
Ho camminato a lungo senza meta
finché ho sentito cantare in un bar
finché ho sentito cantare in un bar.
Canzoni e fumo
ed allegria
io ti ringrazio sconosciuta compagnia.
Non so nemmeno chi è stato a darmi un fiore
Ma so che sento più caldo il mio cuor
So che sento più caldo il mio cuor
Felicità.
Ti ho perso ieri ed oggi ti ritrovo già
Tristezza va
una canzone il tuo posto prenderà
Abbiam bevuto
e poi ballato
è mai possibile che ti abbia già scordato?
Eppure ieri morivo di dolore
ed oggi canta di nuovo il mio cuor
oggi canta di nuovo il mio cuor.
Felicità
Ti ho perso ieri ed oggi ti ritrovo già
Tristezza va
una canzone il tuo posto prenderà.
(VASCO)


E voi cosa ne pensate della felicità? Secondo me queste canzone dipinge la felicità ...

domenica 5 giugno 2011

Il cervello

Ciao a tutti , oggi tratto un argomento di fondamentale importanza , l'organo della nostra mente, il cervello.
Partiamo dalle nozioni generali fino a qualche particolarità e curiosità.




Il cervello umano comprende 10-100 miliardi di neuroni(cellule nervose) e molte più cellule ausiliare (glia, ecc.).
I neuroni sono connessi tra loro da sinapsi. Ogni neurone ne ha circa 100.000. Le sinapsi sono i punti di congiunzione tra i neuroni, e contengono da un lato (neurone trasmettitore) dei canali attraverso cui passano le molecole dei neurotrasmettitori, dall'altro (neurone ricettore) delle strutture atte ad riconoscere del neurotrasmettitore.
I neuroni comunicano tra loro per mezzo dei neurotrasmettitori. Sono molecole complesse; i più importanti sono la dopamina, la (nor)adrenalinalina, il GABA (acido gamma-amino-butirrico), la serotonina. Queste sostanze agiscono anche come modulatori diffusi della funzionalità cerebrale.
Il cervello ha una struttura che rispecchia la sua filogenesi:
La formazione del cervello è regolata
Sia geneticamente:
    • Migrazione in situ delle cellule.
    • Mielinizzazione delle fibre di connessione (dai 3 mesi di vita sino a ~25 anni).
Sia dall’ambiente e dall’esperienza:
    • Sensibilizzazione e abituazione (gli studi sull’Aplysia mostrano che i cambiamenti sinaptici sono fondamentali).
    • Rinforzo o eliminazione delle connessioni (Legge di Hebb: cellule che si attivano insieme tendono a rinforzare le connessioni reciproche per modificazione delle sinapsi).
Non esistono punti specifici del cervello dove si trovano percezioni o pensieri specifici; il riconoscimento avviene mediante il confronto di pattern di attivazione di reti neuronali.
I concetti forse si formano mediante la diffusione, anche a lunga distanza, di informazione sulla coerenza di attivazione di insiemi di neuroni.
I centri cerebrali sono connessi da circuiti rientranti, sia riflessi, sia reciproci (l’informazione è continuamente rielaborata).
Lo sviluppo e la strutturazione del cervello, ed in particolare della corteccia, è modulato dall’esperienza.
Esistono periodi particolarmente favorevoli per questa regolazione (p.e. il primo anno per la corteccia visiva, i primi due anni per i centri del linguaggio).
Anche gli aspetti comportamentali più complessi sono mediati da stati cerebrali (p.e. gli effetti degli oppioidi endogeni sul comportamento di ricongiungimento madre-bambino).

Introdotte le informazioni e nozioni di base del cervello, introduco un argomento di grande importanza, il Cervello in quanto Campo ElettroMagnetico del Cuore.
Il CUORE umano (ed animale) genera il piu’ ampio Campo ElettroMagnetico del corpo che fa parte dell’AuRa ed ha un proprio cervello separato dagli altri, ma interattivo con essi ! 
Fonte: Applications of Bioelectromagnetic Medicine (Applicazioni cliniche di Medicina Elettromagnetica), PJ. Rosch e M.S. Markov, New York 200-t - Istitute of HeartMath®  - www.heartmath.org
In questo "campo" vengono registrati anche tutti pensieri e le azioni dell'essere vivente:
INFORMAZIONE, CAMPO UNIVERSALE e SOSTANZA - Campi MORFOGENETICI  
Per altri particolari vedi: Cuore
  + Uomo Psico Elettronico +  EGO / IO  +  Campo energetico del Corpo  + I batteri controllano la nostra mente !
Quando viene concepito un bambino, il Cuore umano inizia a battere prima che il cervello si sia formato e cio’ sembra un “paradosso”, ma non e’ cosi perche’ il cuore ha un piccolo e proprio "cervello" formato da circa 40.000 cellule nervose, e da esso viene emanato il piu’ ampio CEM (Campo ElettroMagnetico) del corpo.

I
l campo Elettrico del Cuore, che viene misurato dall’elettrocardiogramma (EGC) è all'incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali, dei due emisferi cerebrali (cervell0 nella testa), registrate da un elettroencefalogramma (EEG).

La componente Magnetica del campo del cuore, è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal cervello, non è impedita dai tessuti e può essere misurata anche a distanza dal corpo con uno Strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID), basato su magnetometri.
La dimensione del CEM Toroidale varia da un minimo  di 2,5 ed un massimo di 3 mt., con asse verticale centrato nel cuore.
La sua forma Toroidale, e’ la forma spesso considerata la più unica e primaria dell'Uni-Verso.
Questo campo Toroidale contiene un suo doppio (come una matriosca), piu’ piccolo e sullo stesso asse verticale, questo perche’ esso e’ “duale” come le energie della ManifestAzione, le forze E+ ed E- ovvero Yin e Yang, e con esse interagisce ad ogni istante.
Questo CEM, generato dai cromosomi contenuti nelle cellule nervose di questo piccolo cervello del cuore, permea ogni cellula dell’organismo e puo’ agire come un segnale sincronizzatore per  tutto il corpo in maniera analoga all'In-Form-Azione portata dalle onde a radiofrequenza delle Radiotrasmittenti, TV ecc.
un'inciso e' da questo campo che si sincronizzano le cellule del muscolo cardiaco per far battere il cuore alla frequenza utile alla Perfetta salute, salvo quando vi sono distonie particolari nelle parti dell'organismo inter-relazionate con il cuore (sangue, ghiandole, intestino, ecc.).
 
Ormai e’ stato sperimentato e dimostrato che questa energia (CEM Toroidale) non solo è trasmessa internamente al cervello di sopra nella testa a e di sotto a quello enterico nell’intestino, ma è anche recepibile inconsciamente o consciamente, dagli altri soggetti che si trovano nel suo raggio di azione-comunicazione che e’ di massimo 3 m di diametro.
Gli animali lo recepiscono anche da piu' lontano.
Noi esseri Umani,, lo ricordiamo abbiamo nell’organismo 3 cervelli:
- 1° nella testa
- 2° nel cuore
- 3° nell’intestino
Questi 3 cervelli in un individuo sano si relazionano, anche indipendenti fra di loro, in modo da fornire all’Ego/IO la sintesi, una volta elaborate le informazioni, affiche l’essere sia in grado di relazionarsi con il proprio corpo,  con l’ambiente esterno e gli esseri Viventi, la Terra e l’Universo, in modo da vivere con il minor danno per se e per gli altri, ma solo se ha le giuste informazioni  per poterlo fare, altrimenti la sua vita e’ complicata e la sua salute ne soffrira'.
Questo e’ il compito principale dei 3 cervelli. Sui 3 cervelli, nelle varie situazioni, prevale ora l’uno ed ora l’altro, ma principalmente deve prevalere, la ragione e la Legge del Giusto, scritta nel cervello del cuore, ma elaborata per le messa in atto da quello nella testa.
Nell’autismo ad esempio questi 3 cervelli hanno una cattiva relazione fra di essi, che non e’ coordinata, perche’ le informazioni non partono ed arrivano nelle varie giuste posizioni dei 3 cervelli, perche’ vi e’ un trauma, stress ossidativo cellulare indotto in genere ed in primis dai Vaccini (TUTTI i tipi) e secondariamente dai metalli pesanti, oltre a quelli dei vaccini, anche quelli di origine alimentare o di acque inquinate, oppure da amalgami dentali tossiche, i quali producono malfunzione nei nervi (i cavi del sistema nervoso che veicolano l'informazione) e quindi la comunicazione non funziona a dovere.



giovedì 2 giugno 2011

Neruda-Lentamente muore

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)

mercoledì 1 giugno 2011

Paulo Coelho - Il vincitore è solo

"Ci avvicinano ai nostri sogni, ci conducono in luoghi distanti. Sono le ali che ci consentono di conoscere le radici dei nostri simili, e di apprendere con essi. Aveva bisogno delle ali. Esse ci mostrano gli orizzonti sconfinati dell’immaginazione."

Paulo Coelho, Il Vincitore è solo


Psicoterapia? Ritroviamo le sue origini...




Psicologia e psicoterapia sono invenzioni socratico-platoniche. Come tutte le scienze altro non sono che ramificazioni e specializzazioni delle originarie domande filosofiche, anche la psicologia e la psicoterapia sono nate nel seno della speculazione teoretica, che affonda le sue radici nei più antichi miti dell’umanità e trova, nel passaggio dal mythos al lógos, la sua piena manifestazione.
Psyché  è una parola greca e, anche se molte traduzioni della tradizione manualistica filosofica la rendono con «anima», non va dimenticato che questo termine latino (derivato a sua volta dal greco[1]) ha assunto in seguito una connotazione religiosa che rischia di alterare la fisionomia e la complessità concettuale che il termine possedeva per gli antichi filosofi greci.Per ristabilire quindi il suo effettivo significato bisogna innanzitutto tradurre psyché con «psiche»,  indicando con questa parola, come facevano i greci, tutte le facoltà non puramente corporee dell’uomo: la forza vitale, gli istinti e le passioni, le emozioni e i sentimenti, le capacità percettive e conoscitive, a tutti i livelli (anche razionali, ma non solo).
I termini «mente», «intelletto», «ragione», «pensiero», «spirito», «anima» non sono, dunque, sinonimi di «psiche». Essi, infatti, indicano solo alcune facoltà umane, conoscitive, o spirituali in senso lato. Il loro utilizzo e le loro sovrapposizioni di significato hanno creato nella storia della filosofia e della scienza alcuni equivoci, che rischiano di confondere notevolmente le idee. Tutte queste facoltà umane, varie e complesse, sono certamente intrecciate tra loro e interdipendenti, ma non sono la psiche, quanto piuttosto parti di essa.In questo senso ampio e complesso la psicologia nasce con la filosofia greca. Psyché e lógos sono parole greche: discorso della psiche, discorso sulla psiche, studio della psiche, emergere della psiche in un discorso, conoscenza della psiche, sono questi alcuni dei significati che si possono attribuire all’unione di quei due termini.Già Eraclito (VI secolo a. C.) scriveva: «Per quanto tu possa camminare, e neppure percorrendo intera la via, tu potresti mai trovare i confini della psiche: così profondo è il suo lógos».In seguito sarà Socrate a sviluppare un antico detto sapienziale, quello dello gnôthi seautón (conosci te stesso), nella prima forma di psicoterapia, parola composta da due parole greche, psyché e therapeía, cura della psiche.
Cosa sia la psicoterapia cui si riferisce, Socrate lo illustra nel dialogo di Platone, Alcibiade primo, in questi termini:
«SOCRATE. […] ci siamo trovati d’accordo che dobbiamo prenderci cura della psiche, e rivolgere ad essa la nostra attenzione. ALCIBIADE. È chiaro. SOCR. E che va lasciata agli altri la sollecitudine per il corpo ed il denaro. ALC. Certo. SOCR. In qual modo potremmo conoscere il più chiaramente possibile la nostra psiche? Giacché, con questa conoscenza, potremo evidentemente conoscere noi stessi. Per gli dèi! Comprendiamo bene quel giusto consiglio dell’iscrizione delfica {conosci te stesso] ricordata ora? ALC. Con quale intenzione lo dici, o Socrate? SOCR. Ti dirò cosa sospetto che questa iscrizione ci voglia realmente consigliare. Perché si dà il caso che ad intenderla non vi siano molti esempi di confronto, tranne quello solo della vista. ALC. Cosa vuoi dire con questo? SOCR. Rifletti anche tu. Se l’iscrizione consigliasse l’occhio, come consiglia l’uomo, dicendo: "guarda te stesso", in che modo e cosa penseremmo che voglia consigliare? Non forse a guardare verso qualcosa guardando la quale l’occhio fosse in grado di vedere se stesso? ALC. Certo. SOCR. Ecco: indaghiamo quale oggetto c’è che a guardarlo possiamo vedere lui e noi stessi. ALC. È chiaro, Socrate, gli specchi e oggetti simili. SOCR. Esatto. Non c’è forse anche nell’occhio, con il quale vediamo, qualcosa dello stesso genere? ALC. Certo. SOCR. Hai osservato poi che a guardare qualcuno negli occhi si scorge il volto nell’occhio di chi sta di faccia, come in uno specchio, che noi chiamiamo pupilla, perché è quasi un’immagine di colui che la guarda. ALC. È vero. SOCR. Dunque se un occhio guarda un altro occhio e fissa la parte migliore dell’occhio con la quale anche vede, vedrà se stesso. ALC. Evidentemente. SOCR. Ma se l’occhio guarda un’altra parte del corpo umano o degli oggetti, ad eccezione di quella che ha simile natura, non vedrà se stesso. ALC. È vero. SOCR. Se allora un occhio vuol vedere se stesso, bisogna che fissi un occhio, e quella parte di questo in cui si trova la sua virtù visiva; e non è questa la vista? ALC. Sì. SOCR. Ora, caro Alcibiade, anche la psiche, se vuole conoscere se stessa, dovrà fissare una psiche […]» (Platone, Alcibiade primo, XXVII 132c – XXVIII 133b).
La spiegazione di Socrate è chiarissima: prenderci cura della nostra psiche, cioè di noi stessi, significa conoscere la nostra psiche, cioè noi stessi, e per far ciò occorre rispecchiarsi in un’altra psiche, stabilire una relazione che ci aiuti a comprendere chi siamo. È questa la cosiddetta maieutica, che caratterizza il metodo socratico: una forma di conversazione che mira a far emergere dalla psiche del soggetto una sempre più profonda conoscenza di sé.
Questo tema è sviluppato anche da uno dei maggiori studiosi italiani della filosofia antica, Giovanni Reale, che fa appunto risalire a Socrate il concetto di psicoterapia (la cura dell’anima) e a Platone la codificazione della psicologia filosofica occidentale, nella sua articolazione e complessità. Egli scrive:
«Il concetto di psiche inventato da Socrate e codificato da Platone è centrale a questo proposito: Socrate diceva che il compito dell’uomo è la cura dell’anima: la psicoterapia, potremmo dire. Che poi oggi l’anima venga interpretata in un altro senso, questo è relativamente importante. Nonostante più di duemila anni, ancora oggi si pensa che l’essenza dell’uomo sia la psyché. Il concetto di psyché è una grandiosa creazione dei greci. L’Occidente viene da qui» (G. Reale, 1975).Il più importante allievo di Socrate, Platone, arriverà ad anticipare i temi e motivi della psicoanalisi, nata più di duemila anni dopo.Pur senza voler ora approfondire questi argomenti, per i quali rinviamo ad altra occasione, si può facilmente osservare che nella psicoanalisi si ritrovano, pur con tutte le modifiche che la storia ha reso inevitabili, gli aspetti principali della ricerca socratica e platonica: la conoscenza di sé, attraverso l’analisi del profondo, la psicoterapia, non in senso tecnico o medico (o addirittura farmacologico), ma nel significato originario di cura della psiche, e la maieutica, cui si ispira l’approccio dell’analista nei confronti dell’analizzando. Nella ricerca di Socrate e nelle dottrine di Platone l’anticipazione di questi temi è molto rilevante.
Il fatto è che, sul finire dell’Ottocento, la psicologia, da settore della filosofia, è diventata una scienza sperimentale, nell’ambito di un approccio riduzionistico ai problemi della personalità umana. L’essere umano, in contrapposizione alle correnti idealistiche che ne facevano uno spirito razionale dotato di poteri quasi assoluti sulla natura, è divenuto, all’opposto, un oggetto di esperimenti di laboratorio, allo stesso titolo di un evento fisico o meccanico. La psiche ha perduto la sua complessità e la sua soggettività. Si è così tendenzialmente ridotta ai suoi epifenomeni oggettivabili, i comportamenti.

Semplificando un po’ il senso dei processi storico-culturali, gli sviluppi successivi hanno portato ad una sorta di scissione tra psicoterapia e psicoanalisi, la cui origine è invece omogenea.
Non a caso, Fratini, nel suo intervento «L’avvenire del lettino», le contrappone, poiché sono ormai contrapposte nella percezione generale e persino nelle norme giuridiche che regolamentano i profili professionali dello psicoterapeuta e dello psicoanalista.
Ma se oggi la psicoterapia tende spesso (per fortuna non sempre) ad essere una forma di oggettivazione del soggetto, questa non è che una modalità del più generale processo della civiltà occidentale razionalista, scientista e tecnologica. La nostra civiltà ha, purtroppo, perso di vista la ricchezza, la profondità e la complessità della psiche, facendo del presunto ego razionale il dominatore feroce e spietato della natura, di cui anche la psiche fa parte.
Il dominio e l’annientamento della psiche/natura sono la più profonda alienazione e follia dell’Occidente, a cui la psicoterapia, quand’è ridotta a tecnica fra le altre, è perfettamente funzionale ed omogenea.
Bisognerebbe riscoprire l’antico linguaggio della filosofia, che è stata soprattutto psicoterapia, nel senso più autentico del prendersi cura di sé, perché solo essa può renderci migliori. Non so quale potrebbe essere l’avvenire del «lettino», ma penso che solo riproponendo l’antico significato del prendersi cura di sé la psicoanalisi potrà dare il suo contributo, più che mai necessario, alla liberazione delle persone dall’alienazione e dal nichilismo dominanti.